In Svizzera ogni anno, in questo periodo ,si tiene una Festa del raccolto molto particolare. Teatro della manifestazione è il comune di Morcote, sulle le rive del lago di Lugano nel Canton Ticino, dove dozzine di braccianti si dedicano alla peculiarità del posto: l’albero degli spaghetti.
Beata primavera
La temperatura mite di quest’anno e la scomparsa dell’animaletto killer, il punteruolo degli spaghetti, hanno favorito una raccolta eccezionale, assieme all’ottima qualità del prodotto. Certo non paragonabile alla produzione su vasta scala che avviene nella Pianura Padana.
Tutti uguali
L’operazione di raccolta degli spaghetti avviene in tutta fretta, per paura che un’improvvisa gelata ne possa rovinare il sapore. Anni di duro lavoro da parte dei coltivatori, fanno sì che la pasta abbia tutta la medesima lunghezza.
La BBC
Finora abbiamo scherzato, ma il primo aprile 1957 quando la BBC inglese trasmise nel programma Panorama un servizio di circa 3 minuti sulla raccolta degli spaghetti, in molti non si resero conto della bufala.
Charles de Jaeger
L’idea dell’albero degli spaghetti venne al cameraman della BBC di origine austriaca Charles de Jaeger (1911-2000), ispirato da una battuta di un suo professore ai tempi della scuola.
Alunni creduloni
All’epoca l’insegnante si divertiva a prendere in giro i suoi alunni affermando che: “avrebbero creduto a qualsiasi cosa anche che gli spaghetti crescano sugli alberi”.
Un’altra storia
Secondo un’altra versione dei fatti, la trovata fu partorita da Charles de Jaeger assieme ad Albert Kunz, l’addetto alla pubblicità presso l’Ufficio nazionale svizzero a Londra.
Spaghetti alla bolognese
I due erano andati a pranzo in un ristorante italiano, dove avevano scelto di mangiare spaghetti alla bolognese. E la pietanza suggerì loro l’idea dello scherzo.
Quasi multati
Una volta deciso di sperimentare il pesce d’aprile sugli alberi di St James’s Park, notarono che la pasta cotta cadeva dai rami. Andò meglio con quella fresca, ma de Jaeger e Kunz rischiarono d’essere multati da due agenti di polizia per danneggiamento delle piante.
Budget di cento sterline
Charles de Jaeger rivelò la sua idea sugli spaghetti al direttore di rete Michael Peacock (1929-2019), il quale acconsentì versandogli per la produzione del servizio la somma di cento sterline.
Alberi di alloro
Le location scelte furono, oltre alla già citata Morcote, uno stabilimento per la produzione della pasta a St Albans, alle porte di Londra e l’hotel Castagnola in Svizzera. Per la messinscena, Charles de Jager scelse degli alberi di alloro sui rami dei quali appese gli spaghetti umidi non cotti.
Il ristorante Taddei
Protagonisti del filmato erano sei lavoratori locali, ripresi mentre raccoglievano gli spaghetti e li stendevano al sole. Una volta cotta, la pasta veniva servita a tavola in un ristorante del posto chiamato Taddei.
Le riprese
Le riprese durarono tutto il giorno e furono ripetute più volte perché ai partecipanti scappava da ridere. A stento riuscivano infatti a mantenere un’espressione seria.
Richard Dimbleby
Per rendere più credibile il pesce d’aprile, fu coinvolto Richard Dimbleby (1913-1965), conduttore di Panorama. Sua la voce fuori campo che accompagnava il servizio su l’albero degli spaghetti.
La colonna sonora
Anche le musiche furono scelte ad hoc, richiamando un’atmosfera tutta italiana (trattandosi di spaghetti): Spring in Ravenna di Hans May (1886-1959) e Neapolitan Love Song di Walter Stott (1924-2009).
Inglesi ingenui?
Bisogna considerare che lo scherzo funzionò perché all’epoca, in Gran Bretagna, gli spaghetti erano poco conosciuti e molti non ne conoscevano la composizione a base di frumento, farina ed acqua.
Centinaia di chiamate
Si stimò che quella sera almeno otto milioni di telespettatori videro il programma. In centinaia subissarono di chiamate il centralino della BBC: alcuni increduli, altri per chiedere informazioni sulla coltivazione dell’albero degli spaghetti. La risposta fu: “mettete un rametto in una scatola di pelati e sperate per il meglio”.
Lo scherzo più bello
Anni dopo l’americana CNN definì quella dell’albero degli spaghetti: “la più grande bufala che qualsiasi istituzione giornalistica rispettabile abbia mai inventato”.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70/80.it)