Il signor Rossi è stato protagonista di sette cortometraggi, tre film, una serie tv di 11 puntate, una miniserie di 6 ed ha ispirato una trasmissione a tutela del consumatore col suo nome.
Niente male per un omino nato per rappresentare la mediocrità e l’invisibilità di un uomo qualunque, travolto da una società alienante in pieno boom economico.
Il signor Rossi nel mirino del consumismo
Il personaggio, ideato dal geniale regista, animatore e fumettista Bruno Bozzetto (1938), col contributo di Guido Manuli (1939) e – per la musica – di Franco Godi (1940, sua la sigla Viva la felicità), racchiudeva in sé i drammi dell’italiano medio davanti alla nuova società degli anni ’60.
L’impreparazione…
Le sue erano le frustrazioni, le nevrosi, le solitudini, gli stress lavorativi e familiari, gli sconforti, le intolleranze di ciascuno.
… davanti al benessere
Quelle, spesso inconsapevoli o in nuce, dell’italiano travolto dalla generale maggiore disponibilità economica degli anni ’60. Cui non era preparato.
Vinto e invincibile
L’omino di Bozzetto è contraddittorio: è docile e scontroso; tranquillo e irascibile; perennemente vinto e concretamente invincibile; ingenuo e furbo.
Contraddizioni italiane
E’ la summa dell’italianità, quella soddisfatta di aver aggirato la norma, ma pronta ad invocarne il rispetto davanti ai soprusi subiti.
Minuscolo ma indistruttibile
Il nasuto signor Rossi vorrebbe essere felice, cavalcare ed arraffare il benessere della nuova società italiana. Ma non ne ha la possibilità o forse la capacità (non tanto economica, quanto psicologica). La pressione sociale è fortissima e insostenibile.
Schivo schivatore
L’omino tenta di schivare ogni tipo di colpo sferrato da una opprimente comunità. Pensa di pensare con la sua testa. Non ci riesce, ma sopravvive sempre.
Misirizzi
E’ un misirizzi, come un personaggio della pubblicità che sempre tenta di circuirlo: quell’Ercolino sempre in piedi della Galbani. Che negli anni ’60 prende pugni ma torna sempre al posto di prima.
Amore/odio
O forse no, visto che l’imprevedibile Bozzetto lo metterà al rogo, facendolo morire bruciato nel film Allegro non troppo del 1976.
Risorge dalle ceneri
Salvo poi farlo resuscitare, come se non fosse mai successo (e forse così è), due anni dopo, ne Le vacanze del Signor Rossi. Che sarà la sua ultima apparizione.
VIP Mio fratello Superuomo
Le vicende del personaggio ispireranno ulteriori lavori di Bozzetto negli anni a venire, come Vip – Mio fratello Superuomo del 1968, feroce satira – ancora attualissima – del consumismo ed in particolare della pubblicità.
I problemi del signor Rossi
La creazione di Bozzetto fonderà anche il titolo di una fortunata trasmissione di Rai Uno: I problemi del signor Rossi, andata in onda dal 1981 al 1985 e condotta da Luisa Rivelli (1931).
Soprusi
I temi trattati erano, ça va sans dire, i soprusi perpetrati contro il cittadino. (M.L. per 70-80.it)