Dopo quello numismatico delle 500 lire d’argento, di cui abbiamo già parlato, nel 1961 anche quello filatelico si prestò a un clamoroso svarione: protagonista il francobollo Gronchi rosa.
Il viaggio di Giovanni Gronchi
Nell’aprile 1961 era prevista una visita di stato del Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi (1887-1978, nella foto con la moglie Carla Bissatini, 1912-1993 e con Maria Callas 1923-1977) in tre paesi latino-americani: il Peru, l’Argentina e l’Uruguay.
L’emissione speciale
Per l’occasione il Consiglio dei ministri aveva autorizzato un’apposita emissione filatelica commemorativa.
Tre francobolli
Vennero preparati tre francobolli monocromi con le tariffe specifiche, per l’inoltro nei rispettivi Paesi di buste ricordo da far portare sull’aereo presidenziale.
Le tariffe
Le tariffe corrispondevano a 170 lire per l’Argentina, 185 lire per l’Uruguay e 205 lire per il Perù.
Un moderno aeroplano
Il disegno rappresentava un moderno aeroplano su un planisfero che metteva in evidenza l’Italia e uno dei tre Paesi sudamericani.
L’uscita del 6 aprile…
I francobolli sarebbero stati diffusi il 6 aprile giorno della partenza del Presidente Gronchi.
poi anticipata
In realtà l’emissione fu anticipata al 3 aprile per predisporre le buste che in seguito sarebbero state usate anche dai cittadini.
Alfonso Arias
Possiamo solo immaginare l’espressione dell’incaricato d’affari peruviano Alfonso Arias, quando proprio il 3 aprile scoprì che il Gronchi rosa era sbagliato.
La mappa del 1939
Per la stampa del francobollo era stata, infatti, usata una mappa del 1939 (chissà perché poi).
Il triangolo amazzonico
Nel documento l’area denominata triangolo amazzonico, a lungo contesa tra Ecuador e Perù, non era ancora stata attribuita a quest’ultimo.
Incidente diplomatico
Di fronte alle rimostranze dell’incaricato peruviano che minacciava l’incidente diplomatico, il governo italiano fu pertanto costretto ad una rovinosa marcia indietro.
Ritiro immediato
Il Ministero delle poste dispose il ritiro immediato del Gronchi rosa che venne sostituito da un francobollo corretto di colore grigio.
Doppia affrancatura
Le buste con il francobollo sbagliato furono, a loro volta, oggetto di una sorta di doppia affrancatura, poiché quello corretto fu sovrapposto all’errato.
Si scatena la corsa al francobollo
Inutile dire che da parte degli appassionati filatelici si scatenò la corsa ad accaparrarsi gli esemplari di Gronchi rosa disponibili, mentre quelli non emessi furono distrutti.
Pezzo da collezione
Fatto sta che il Gronchi rosa divenne un pezzo da collezione con quotazioni di tutto rispetto.
Circa 80 mila
Al punto che si calcola che ne fossero già stati venduti circa 80 mila.
Il boom filatelico
La vicenda del Gronchi rosa contribuì a metà degli anni ’60 al cosiddetto boom filatelico che lo rese il francobollo italiano più ricercato, sebbene ne esistano di più rari.
Occhio ai falsi
Ancora oggi in circolazione si trovano dei falsi, alcuni dei quali realizzati molto bene.
La quotazione
Per quanto riguarda le quotazioni, il Gronchi rosa certificato autentico oggi viene venduto dai 500 euro in su, mentre le buste affrancate vanno dai tremila a più di diecimila euro.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)