Disegnata da Rinaldo Donzelli (1921-1984) e prodotta a partire dal 1964 dalla fabbrica Carnielli di Vittorio Veneto, la Graziella è un simbolo dell’Italia del boom economico.
Graziella la Rolls-Royce delle bici (e di Brigitte Bardot)
Venduta con un 45 giri della Fonit Cetra intitolato Io vado sul fiore…vieni anche tu e pomposamente pubblicizzata all’estero come la Rolls-Royce di Brigitte Bardot, la Graziella rivoluzionerà il concetto di bicicletta.
Hai voluto la bicicletta? Allora sei benestante
Che, almeno fino agli anni cinquanta, era considerata solo come strumento sportivo o come mezzo di trasporto per meno abbienti.
Status symbol
Con l’avvento della Graziella, la bicicletta diventerà invece uno status symbol.
45.000 lire
Soprattutto della nuova gioventù benestante, visto il costo d’esordio di 45.000 lire, quando uno stipendio di un operaio era di 86.000 lire/mese.
Pieghevole…
L’idea della Carnielli era quella di una struttura senza canna orizzontale, con cerniera centrale, piccole ruote, sella e manubrio smontabili.
…. ma mai piegata
Anche se, in realtà, difficilmente la Graziella veniva piegata per il trasporto, riducendosi la funzione ad un vezzo.
1971: piccole ruote crescono
Nel 1971 la bicicletta subirà un aggiornamento con l’aumento del diametro delle ruote.
In tinta
E l’aggiunta di particolari singolari, come il portapacchi in tinta.
Il tramonto
La Graziella verrà prodotta fino alla fine degli anni Ottanta ed i modelli originali sono oggi oggetto di collezionismo e modernariato.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)