Cantante, attore, intrattenitore, scorrendo l’ampia biografia di Gianni Nazzaro (1948-2021) nome di primo piano dello spettacolo italiano in particolare negli anni ’70, ci si accorge della sua grande versatilità non solo in campo musicale.
Figlio d’arte
Figlio d’arte, dedicarsi al mondo della canzone rappresentò per Gianni Nazzaro una scelta naturale. Il padre Erminio faceva il cantante, accompagnato con la chitarra dalla madre.
L’esordio
Nel 1965 con il settore discografico italiano in pieno fermento, Gianni Nazzaro esordì con lo pseudonimo di Buddy facendo il verso ai più celebri colleghi e cantando alcuni successi del momento.
Da Bobby Solo a Gianni Morandi
Fra questi: Bobby Solo (Roberto Satti, 1945), Adriano Celentano (1938), Gianni Morandi (1944) con La fisarmonica, Little Tony (Antonio Ciacci, 1941-2013) e Riderà, Antoine (Pierre Antoine Muraccioli, 1944) con La tramontana, Nino Ferrer (1934-1998) e La pelle nera, tutti dischi incisi per l’etichetta KappaO, oggi primizie da collezione.
Amante dell’America
E pensare che il giovane Gianni Nazzaro avrebbe voluto cantare in inglese, considerato che i suoi idoli erano Ray Charles (1930-2004), Little Richard (Richard Wayne Penniman, 1932-2020), James Brown (1933-2006), Elvis Presley (1935-1977). Tutti americani.
Un disco per l’estate
L’esordio vero e proprio come Gianni Nazzaro, avvenne a Un disco per l’estate del 1968 con Solo noi su etichetta Fans, ma sarà il nuovo contratto con la CGD ad aprirgli le porte del successo, consentendogli di passare da una kermesse canora all’altra da Canzonissima al Festival di Sanremo.
Quanto è bella lei
Negli anni ’70, Gianni Nazzaro divenne un nome di punta della musica italiana. In particolare, con Quanto è bella lei trionfò a Un disco per l’estate del 1972.
Illustri autori
Per lui si scomodò Claudio Baglioni (1951), autore di A modo mio, con cui il cantante arrivò in finale a Sanremo nel 1974 e Sandro Giacobbe (1949), padre di Piccola, mia piccola, canzone che partecipò a Canzonissima del 1974.
Ma che musica maestro
Dicevamo della versatilità di Gianni Nazzaro che gli consentiva d’essere cantante, ma anche attore. Nel 1971, fu protagonista della commedia musicale Ma che musica maestro, diretta da Mariano Laurenti (1929-2022) e lo stesso anno della pellicola Venga a fare il soldato da noi, con la regia di Ettore Maria Fizzarotti (1916-1985).
Perdere l’amore
Il cantante partecipò per sei volte al Festival di Sanremo: nel 1987 si presentò con il brano Perdere l’amore, ma, purtroppo, non passò le selezioni. L’anno successivo Massimo Ranieri (Giovanni Calone, 1951) ripropose lo stesso identico brano e vinse il Festival. Scatenando l’inevitabile (e comprensibile) polemica di Gianni Nazzaro contro gli organizzatori.
Un posto al sole
Oltre a partecipare a numerosi musical, Gianni Nazzaro entrò anche nel cast della fiction napoletana per antonomasia Un posto al sole. Nello specifico, nel 1998 ricoprì il ruolo del padre di Sara De Vito (Serena Autieri, 1976), per poi tornare a farne parte come componente del cast principale nel 2009.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)