Negli anni ’60 e ’70 non era un fenomeno raro, tanto che in sociologia fu catalogato come uno dei paradossi della pubblicità tv.
Testimonial
In breve, s’ingaggiava come testimonial di uno spot un attore famoso per lanciare un prodotto, il quale aveva però un successo tale che finiva per diventare il testimonial dell’artista.
Calindri
Accadde, tra i tanti, con Ernesto Calindri (1909-1999), prima protagonista dello spot China Martini, col tormentone in dialetto milanese, “Düra minga!”.
Contro il logorìo della vita moderna…
E poi e – soprattutto – con la pubblicità di Cynar (“Contro il logorìo della vita moderna…“).
Carosello
Ernesto Calindri, affermato attore di cinema e teatro, nei primi anni ’60 accettò di diventare testimonial per alcuni spot dell’ermegente contenitore pubblicitario televisivo Carosello.
Düra minga!
Prima per l’amaro China Martini, per cui interpretò delle scenette assieme all’amico e collega Franco Volpi (1921-1997), nei panni di due ufficiali dell’Ottocento che commentavano gli avvenimenti e le novità finendo sempre col Düra minga!, cioè non dura in dialetto milanese.
Contro il logorìo della vita moderna
Poi, dal 1966 al 1984, Calindri divenne protagonista delle pubblicità tv per Cynar, noto aperitivo a base di carciofo, col famoso slogan: “Contro il logorìo della vita moderna“.
Il tavolino sulla strada
E l’inquadratura dell’attore intento a sorseggiare un bicchierino di liquore ed a leggere un giornale tranquillamente seduto davanti a un tavolino sistemato proprio al centro di una strada di città intensamente trafficata, che sarebbe diventata un’icona.
Il paradosso spiega il suo effetto
Da lì in poi, per tutti gli italiani Calindri e Cynar divennero una cosa sola, facendo dimenticare il suo passato importante come attore.
Il curriculum di Calindri
Approdato al cinema nel 1935 con una parte nel film La sposa dei re di Duilio Coletti (1906-1999), si fece notare in maniera netta con I bambini ci guardano, diretto nel 1943 da Vittorio De Sica (1901-1974).
Totòtruffa 1962
Il 1962 segna la sua interpretazione cinematografica più conosciuta: nel film Totòtruffa 62, Calindri ha la parte del Commissario Malvasia, che contrasta la coppia di ingegnosi truffatori composta da Totò (Antonio de Curtis, 1898-1967) e Nino Taranto (1907-1986).
Teatro negli anni ’70 e ’80
Negli anni Settanta ed Ottanta, l’ormai popolarissimo personaggio televisivo Ernesto Calindri non smette di calcare le tavole del palcoscenico.
L’impegno di Calindri alla Accademia dei Filodrammatici di Milano
Oltre alle interpretazioni di Feydeau, Rattigan, Ionesco e Pirandello, Calindri alterna quella di insegnante di teatro che dal 1975 esercita per un decennio presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Villa Arzilla
Interpreta poi un generale in pensione nello spettacolo televisivo Villa Arzilla, mentre nell’estate del 1990 il produttore Natale Barbone (1947) lo chiama per interpretare con Lauretta Masiero (1927-2010) lo spettacolo Casina di Tito Maccio Plauto (250 a.C. – 184 a.C.), con la regia di Mario Morini (1929-2005).
Sul palco fino alla fine
L’avanzare dell’età non sembra intaccare minimamente l’energia e la brillantezza di Calindri che anzi, ad ottant’anni suonati, sorprende tutti interpretando in teatro la commedia musicale Gigi di Colette, dove si esibisce addirittura come cantante e ballerino.
Il giorno dopo l’amico Corrado
Calindri muore nel sonno a 90 anni all’Istituto dei Tumori di Milano la notte del 9 giugno 1999, il giorno dopo la morte dell’amico Corrado (Corrado Mantoni, 1924-1999).
Il borghese gentiluomo
Solo poche ore prima aveva cenato con gli attori della sua compagnia teatrale con la quale aveva da poco tempo iniziato a rappresentare Il borghese gentiluomo di Molière.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)