Nato dalla penna del fumettista Toni Pagot (nome d’arte di Antonio Pagotto, 1921-2001) – autore anche di Calimero – con testi dello scrittore Romano Bertola (1936-2017), Jo Condor era il protagonista, insieme al Gigante Amico, della pubblicità della Nutella della Ferrero andata in onda nel contenitore Carosello tra il 1971 ed il 1976.
Lo sfortunato nazi-condor
Jo Condor era un bellicoso pennuto-pilota con mirino sul becco e cappello da ufficiale tedesco. Insieme al suo sottoposto (un piccolo corvo, con accento siculo, particolarmente ossequioso: “bacio le medaglie, comandante!“) e una squadriglia di altri 3 condor, si lanciava in picchiata per tentare la razzia in un piccolo villaggio.
Gli Stuka
Memorabile il sottofondo col rumore tipico dei caccia tedeschi Stuka della II^ Guerra Mondiale, la cui eco storica, al tempo, era ancora udibile.
Gigante! Pensaci tuuuu!
La reazione del popolo aveva luogo attraverso i bambini del borgo che invocavano l’aiuto di un gigante buono intonando la canzoncina: “Gigante! Pensaci tuuuu!”.
Quel briccone di Jo Condor che non aveva né il paracadute, né la mutua
Il gigante boscaiolo (con barba e faccia rassicurante) interveniva prontamente e neutralizzava “quel briccone di Jo Condor“, prendendolo con la punta delle dita e lasciandolo precipitare al suolo incurante delle suppliche “Non c’ho il paracadute, non c’ho la mutua”…
E che, c’ho scritto Jo Condor?
Celebre la frase “E che, c’ho scritto Jo Condor!” del volatile (con la famosa voce di Romano Bertola, 1936-2017), che, nata come grido di battaglia (quindi tendenzialmente senza punto di domanda), in breve entrò nel gergo comune, trasformandosi a significare: “Ehi, mi hai preso per uno sciocco?” (sulla scorta del finale scontato dei cartoni animati).
C’era Lulù, coi suoi occhi blu….
Il cartone era peraltro contraddistinto da altri personaggi, protagonisti di canzoncine con ritmo latino, quali Lulù, coi suoi occhi blu, Martino, il più piccolino, ecc.