Tratto dall’album Le verità nascoste (1976), Regina al Troubadour (dal nome di un nightclub situato a Los Angeles) de Le Orme (gruppo veneto di rock progressivo fondato dieci anni prima) è figlia di un ’68 ormai scardinato dai prodromi della rivoluzione studentesca.
Il Movimento
Rivolta che sarebbe esplosa l’anno successivo tra Roma, Bologna e Milano.
Retaggi hippie
Il testo, a tratti con retaggi hippy (“I buchi nei blue-jeans, anelli e perle al naso“), narra di una insoddisfatta ragazza che, sorda ai richiami del suo uomo (“non hai capito, nessuna cosa più poteva farmi felice, Io l’ho rubato nel regno più prezioso che mai proverai, se resterai“) e dalla ricca famiglia (“hai preso tutto in fretta lasciando la famiglia che ti voleva ricca ed ora sei regina“), punta dritta ad una vita “facile facile“.
Decadenza
Tra godimenti e disimpegno, proiettata alla decadenza di costumi, tra droga (“regina della neve”), sesso promiscuo (“son tutti attorno a te, perché non sai dir “no” distribuisci a ognuno il bene più vicino”), il disincanto appare però sempre più vicino (“Non puoi guarire i mali di ogni uomo con la tua medicina“) insieme al conto da pagare (“Se sei fuggita, per quel che hai: I miei ossequi!”).
Limiti sonori
Pur dotato di una scarsa dinamica acustica, più in linea con i 45 giri degli anni ’60 che con la cultura del processo sonoro della seconda metà degli anni ’70, il brano de Le Orme ottenne importanti posizionamenti in classifica.
I cambiamenti delle Verità nascoste
Il 33 giri Verità nascoste registrò il cambio di chitarrista da Tolo Marton (1951) a Germano Serafin (1956-1992), che portò un minor rilievo della chitarra elettrica a vantaggio delle sonorità seguite dal gruppo in precedenza.
Secret truth’s
Esiste anche una versione inglese dell’album (Secret truth’s) che tuttavia non venne più distribuita. (M.L. per 70-80.it)