Nel 1977 la RAI effettua una vera e propria sterzata con Piccolo Slam, un programma con uno stile decisamente inconsueto per i suoi standard.
Fiato sul collo
La tv pubblica comincia infatti a sentire il fiato sul collo della concorrenza delle emergenti tv private. Queste ultime, partite due anni prima in maniera generalmente amatoriale, sono ormai pronte al salto di qualità imprenditoriale.
Piccolo Slam per aggirare la vecchiaia del modello RAI
Per scrollarsi di dosso il peso della vecchiaia del suo modello televisivo, il giornalista e autore Marcello Mancini (1946-2005) ed il coreografo Franco Miseria (1949) ideano un varietà-contenitore musicale pre-serale (18.30).
Lo studio discoteca
La location è (per i tempi) singolare: uno studio televisivo che riproduce la pista di una discoteca. Lì il pubblico, costituito solo da ragazzi, balla la discomusic, la novità del momento. Un fenomeno imperante che proprio quell’anno troverà consacrazione ne La febbre del sabato sera con John Travolta (1954) e i Bee Gees.
I conduttori
Per la conduzione del programma che prenderà il via il 23 febbraio 1977 (e si concluderà con la seconda edizione il 30 marzo 1978), gli organizzatori decidono di puntare su due cantanti e ballerini.
Sammy Barbot il nero dagli occhi tristi e la bionda col taglio di capelli da maschio Stefania Rotolo
La scelta ricade su Sammy Barbot (1954), francese naturalizzato italiano, noto come il nero dagli occhi tristi e Stefania Rotolo (1951-1981), figlia di padre pugliese e madre austriaca, una danzatrice giunta in Italia per entrare nel corpo di ballo delle Bluebelles, che si esibiva negli show di Erminio Macario (1902-1980).
Le sigle
I due artisti, oltre ad intervistare cantanti e gruppi musicali, interpretano le sigle del programma (Toccami/Piccolo slam nella prima edizione e Go!!!/Non legarti a me nella seconda), che riscuoteranno un grande successo scalando le classifiche.
Paolo Cavallina
Insieme alla Rotolo (che scomparirà giovanissima per un male incurabile meno di tre anni dopo) e a Barbot, alla conduzione c’è anche il giornalista e scrittore Paolo Cavallina (1916-1986).
Cavallina tempera l’esuberanza dei due giovani dj ribadendo il layout RAI.
Il TG
La decisione di coinvolgere il giornalista consegue al suo felice tentativo di aggiornare (nel 1969) il Telegiornale delle 17:30 e (nel 1970) e delle 13:30 ricorrendo ad un linguaggio essenziale, semplice e chiaro, molto gradito al pubblico moderno della televisione.
Unica pecca
Peccato per la decisione di trasmettere il programma in bianco/nero in un momento in cui si faceva un gran parlare della televisione a colori, anche se strumento a disposizione ancora per pochi, posti gli elevati costi degli apparati.
Colore
Eppure l’infrastruttura tecnica RAI nel 1977 era già predisposta per le trasmissioni a colori (e, del resto, Piccolo Slam era registrato a colori).