Possibile che un cartone animato innocente e buonista come Heidi possa essere stato censurato per asserita provocazione sessuale? Sembrerà incredibile, ma è veramente accaduto. Ecco perchè.
Il debutto italiano
Il 7 febbraio del 1978, su Rai 1 debutta il cartone animato giapponese Heid. E sarà subito un successo clamoroso.
Tratta dal racconto del 1880 della scrittrice svizzera Johanna Spyri (1827-1901), la serie tv, diretta da Isao Takahata (1935-2018) e disegnata da Hayao Miyazaki (1941), farà conoscere il suo racconto, tenendo incollati bambini, mamme e nonne per 52 episodi.
Il modello
La serie Heidi è riconosciuta essere la precorritrice del filone del World Masterpiece Theater, basata su tre caratteristiche tipiche: una matrice occidentale (un libro, di norma), un layout di vita quotidiana e il marchio di produzione della Nippon Animation.
La trama di Heidi
La trama del cartoon Heidi vede una bambina orfana di cinque anni che vive nel XIX secolo con la zia Dede in Svizzera. Dovendo tuttavia trasferirsi a Francoforte e non potendo portare con sé la bambina, Dede l’affida al nonno, che vive come un eremita in una casa di legno su una montagna, in mezzo a prati e boschi.
Il nonno
L’uomo, soprannominato “Il vecchio dell’alpe” (la località è Dorfli, presso Maienfeld nel distretto svizzero del Rheintal, nello stato cantonale di San Gallo), è un pensionato considerato dagli abitanti della valle un orso. Infatti non esce quasi mai di casa ed è un po’ burbero.
Il cambiamento
L’arrivo di Heidi però cambia tantissimo il nonno, che progressivamente diventa buono e disponibile con tutti.
Nebbia, Peter, Bianchina, Cip
Nalla baita, Heidi farà amicizia con il cane, di razza San Bernardo, Nebbia, col pastorello Peter, con la capretta Bianchina e con l’uccellino Cip.
I Sesemann
Sennonché, dopo qualche tempo, la zia Dete si convince che non sia opportuno che Heidi viva a lungo con il vecchio isolata in montagna e trova una nuova destinazione per la bambina: la casa della famiglia Sesemann, a Francoforte, dove abita Clara.
Clara
Clara è una ragazzina di 12 anni costretta su una sedia a rotelle a causa della poliomielite. Heidi, nella sostanza, diviene una piccola dama di compagnia.
La signorina Rottenmeier
Il carattere solare di Heidi porta allegria nella famiglia Sesemann, nonostante la presenza della signorina Rottenmeier, dura governante e ferrea istitutrice di Clara.
La nonna
Figura calmierata dalla presenza della nonna di Clara, che, compreso il carattere della piccola amica della nipote, la supporta aiutandola a gestire la nostalgia della montagna.
Sonnambula
Sennonché, l’arcigna signorina Rottenmeier arriverà a proibire ad Heidi di parlare dei monti e del nonno a Clara, generando nella piccola una sorta di astinenza che la condurrà a diventare sonnambula.
Ritorno ai monti…
Solo quando il medico, dottor Classen, si accorgerà di questo, d’accordo col signor Sesemann, consentirà alla bambina di tornare sui monti dall’amato nonno.
… con Clara
Ormai legata a Clara, Heidi riuscirà però a convincere la nonna e il padre a condurre con sé la ragazzina per una vacanza.
Il miracolo
Incredibilmente, rinvigorita dall’aria salubre e dal cibo sano, Clara arriverà ad alzarsi dalla sedia a rotelle ed a camminare.
Nuova vita per Clara
Rientrata a Francoforte con la promessa di tornare a visitare per nuove vacanze Heidi, Clara si avvierà ad una nuova vita a Francoforte.
La sigla
Di grande impatto fu la sigla della serie italiana, cantata da Elisabetta Viviani (1955), con testo di Franco Migliacci (1930), su musica originale di Christian Bruhn (1934), che totalizzò oltre un milione di copie vendute.
La perdita dell’originale
Curiosità sul punto: nel 1983 uscì un nuovo 45 giri dove la canzone, per la perdita del master del 1978, fu riarrangiata, preservando tuttavia l’originaria traccia vocale.
Censura
Tornando alla curiosità d’apertura, sembrerà incredibile, ma nel 2007 in Turchia, il libro illustrato della serie (pubblicato dalla casa editrice turca Karanfil) fu oggetto di parziale censura, ritoccando le immagini di Heidi.
Mutande
Il motivo era che la piccola mostrava parzialmente le mutande. E non fu l’unica censura: al personaggio della signora Sesemann fu infatti imposto di indossare la tunica e l’hijab. (G.S. e M.L. per 70-80.it)