Il testo di Liù degli Alunni del sole, hippy e malinconico, è tecnicamente fuori tempo massimo. Siamo infatti nel 1978, ben dieci anni dopo il climax dei Figli dei fiori e degli inni all’amore libero.
Gli Alunni del sole di Marotta
Però il brano di Paolo Morelli (1947-2013) piace e il gruppo napoletano da lui fondato insieme al fratello Bruno e titolato all’omonimo romanzo dello scrittore, sceneggiatore e paroliere Giuseppe Marotta (1902-1963), vola in classifica.
Atmosfera hippy
Dato che gli Alunni del sole nascevano proprio nel ’68 come gruppo beat, quindi ben collocato nell’epoca hippy, è possibile che il pezzo risentisse di tali atmosfere, anche se sul punto Paolo Morelli non si è mai sbilanciato.
Sospeso
Lasciando il brano sospeso tra il ricordo di esperienze degli anni ’60 ed una collocazione contemporanea.
Il testo
Fatto sta che il testo non lascia spazio ad interpretazioni, con contenuti che forse oggi porterebbero Morelli sul rogo.
Liù si stendeva
La Liù che “si stendeva su di noi e ci dava un po’ di sé, senza chiederci perché” era una (molto) giovane ragazza (a giudicare soprattutto dalla copertina del 45 giri, che peraltro sembra racchiudere la donna in un’aura), che però “già sapeva tutto di sé”.
L’amore libero
Espressione dell’amore libero, Liù “con gli occhi guardava te e con la mano cercava me”, stava “sul letto caldo o su un divano, ingigantita sul falso piano”.
Il tempo
Nel crescendo il pezzo degli Alunni del sole si spostava nel tempo (“Io mi ricorderò di te”, “credendo che il tempo ci dia ragione”) e nella fantasia (“dipingimi tutto con il carbone e poi non dirmi che è un’illusione”).
Commerciale. Ma non troppo
Tacciata inizialmente come un’iniziativa commerciale senza particolare spessore, in realtà Liù fu poi ampiamente rivalutata anche dai nemici della canzone da juke box.
Anche se rimase sempre fuori dal tempo.