A distanza di 40 anni è ancora vivo nei ricordi del pubblico di Drive In, trasmissione cult degli anni ’80, il quadro di Teomondo Scrofalo, proposto da Ezio Greggio (1954).
Asta tosta
Nel suo spazio Asta Tosta, oggetti tosti per tutti i gosti! Il comico di Drive In proponeva degli assurdi gadget, appartenuti secondo lui a personaggi famosi per poi concludere con l’inconfondibile opera del maestro (si fa per dire) Teomondo Scrofalo, nome del tutto immaginario.
Il bevitore di vino
Il quadro raffigurante un bevitore di vino, attribuito in realtà al pittore napoletano Gianbattista De Curtis (1860-1926), grazie al programma di Antonio Ricci (1950) divenne un’icona classica, oggetto di numerose riproduzioni.
Effetto Cacao Meravigliao
Come il Cacao Meravigliao della tramissione Indietro Tutta condotta nel 1987 da Renzo Arbore (1937), prodotto del tutto inesistente e comunque ricercato nei supermercati, anche il quadro proposto a Drive In divenne ambito dai collezionisti.
Antonio Ricci
Nel 1983 Antonio Ricci, appena passato dalla Rai alla Fininvest, ebbe l’idea di un contenitore – per il quale pensò al nome Drive In – che avesse come protagonisti personaggi comici contraddistinti dai loro continui tormentoni.
Il tormentone
“Il tormentone era uno dei momenti più delicati nella costruzione di un personaggio – dichiarò in un’intervista Antonio Ricci -. Certi attori, più che per il loro nome e cognome, erano – e sono ancora – identificati dal pubblico per il loro tormentone. Il quale, per funzionare, non deve solo essere ripetuto più volte, deve anche essere ripetibile dal pubblico”.
131 puntate
Dal 4 ottobre 1983, giorno dell’esordio fino al 17 aprile 1988, quando terminò per un totale di 131 puntate, la trasmissione ambientata in un drive in fittizio – da qui il nome – ha visto sfilare davanti alle telecamere un gran numero di personaggi comici, alcuni esordienti. Il programma raggiunse punte di otto milioni di telespettatori.
Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo
A fare gli onori di casa c’erano, come noto, Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo (1936-2021). Di quest’ultimo e dei suoi personaggi, in particolare il signor Armando con il suo cane Has Fidanken e il Tenerone abbiamo già parlato su queste pagine.
Le Ragazze fast food…
Gli sketch e le parodie si susseguivano velocemente, intervallati dalla presenza delle procaci Ragazze fast food o dalle coreografie delle giovani Monelle.
E le prime donne
Nei cinque anni di vita Drive In ospitò diverse prime donne: Carmen Russo (1959), Cristina Moffa (1957), Tinì Cansino, ma anche Lory Del Santo (1958) ed Eva Grimaldi (1961). Sotto l’egida di due grandi registi quali Giancarlo Nicotra (1944-2013) prima e Beppe Recchia (1934-2007) poi.
È lui o non è lui
La gente s’impossessò subito di tutte quelle battute. È lui o non è lui cerrrto che è lui! recitava Greggio, oppure nel ruolo di Mister Taroccò con l’accento sulla Q, esperto di paranormale, ribadiva: para normale, ma, bada ben bada ben bada ben… è normale!
Zuzzurro e Gaspare
Memorabili a Drive In furono le scenette di Zuzzurro e Gaspare, all’anagrafe Andrea Brambilla (1946-2013) e Nino Formicola (1953). Il loro tormentone Ce l’ho qui la brioche! divenne anche un disco.
Il bocconiano e il paninaro
A Drive In Sergio Vastano (1952) proponeva il personaggio del bocconiano mentre Enzo Braschi (1949) quello del paninaro, figura tipica dei primi anni ’80.
Enrico Beruschi …
Enrico Beruschi (1941) cercava continuamente di fuggire dalle grinfie della moglie Margherita interpretata dall’attrice Margherita Fumero (1947).
E gli altri
Della lunga lista faceva parte anche il trio napoletano I Trettré (Gino Cogliandro, 1949-2022, Edoardo Romano, 1942, Mirko Setaro,1952) Francesco Salvi (1953) e Carlo Pistarino (1950).
Giorgio Faletti
Giorgio Faletti (1950-2014) destinato a essere apprezzato come musicista e scrittore di gialli, a Drive In faceva impazzire nel ruolo di Suor Daliso delle Piccole Madri Addolorate del Beato Albergo del Viandante e del Pellegrino. O in quello di Carlino adolescente di Passeranno Marmorito: Il paese è piccolo e la gente mormora!
Vito Catozzo
Giorgio Faletti era pure la guardia giurata Vito Catozzo dall’accento pugliese, che amava parlare della sua famiglia: la moglie in sovrappeso Derelitta, le sei figlie e l’unico maschio Oronzo Adriano Celentano Catozzo, palesemente gay.
Ispirazione
Negli anni Drive In ha fatto scuola ispirando numerose trasmissioni dello stesso genere. (E.M.per 70-80.it)