Magari ai più giovani: “Vieni avanti cretino!” potrà non dire nulla, al massimo suona come una classica battuta comica. Eppure il celebre sketch che affonda le radici negli anni ’30, ha una lunga storia alle spalle che parte dall’avanspettacolo, per poi passare al cinema e alla televisione.
I fratelli De Rege
A inventare la scenetta furono i fratelli casertani Guido detto Bebè, (1891-1945) e Giorgio ovvero Ciccio (1894-1948) De Rege. Il primo faceva la spalla; l’altro il cretino. Dopo la loro scomparsa caddero nel dimenticatoio e a malapena fu dedicata loro una biografia scritta da Nicola Fano (1959), pubblicata nel 1998.
La coppia Campanini-Chiari
Per fortuna ci pensarono negli anni ‘50 Carlo Campanini (1906-1984) e Walter Chiari (Walter Michele Armando Annicchiarico,, 1924-1991) a riproporre la deliziosa scenetta, divenuta loro cavallo di battaglia assieme al Sarchiapone di cui abbiamo già parlato.
Il presuntuoso…
Nello schema classico, Campanini faceva la spalla presuntuosa e facile all’arrabbiatura che esordiva fin dall’inizio dopo una breve introduzione, con la battuta: “Vieni avanti cretino!”
… e il cretino
A questo punto faceva il suo ingresso Walter Chiari dotato di bombetta calcata fino sopra le orecchie, completo di naso e baffi finti. Mentre l’uno domandava, ordinava e perdeva la pazienza, il secondo balbettava e storpiava le parole in modo davvero esilarante e capiva un termine per un altro.
Osvaldo Annichiarico
Secondo quanto rivelato nella sua biografia Quando spunta la luna a Walterchiari, semiromanzo quasibiografico del 1974, l’idea di ripescare lo sketch dal repertorio dei De Rege fu del fratello di Chiari, Osvaldo Annichiarico.
Il pugile Walter Chiari
Quel giorno Walter Chiari appassionato di pugilato, aveva vinto il campionato italiano novizi pesi piuma. Probabilmente a causa dei colpi ricevuti, il comico balbettava un po’ proprio come il protagonista del noto sketch. I due fratelli decisero quindi di riproporlo sul palco.
Luciano Salce
E la storia non finisce qui. Nel 1982 Vieni avanti cretino divenne il titolo di un film di Luciano Salce (1922-1989), con protagonista Lino Banfi (1936) e il caratterista Alfonso Tomas (1928-2005) ancora oggi ricordato per il personaggio dottor Tomas, affetto da svariati tic.
Omaggio
La pellicola è un vero e proprio omaggio ai classici dell’avanspettacolo.
Serena Dandini
Il medesimo titolo venne peraltro usato da Serena Dandini (1954), per una sua trasmissione televisiva in dieci puntate del 2002, dedicata alla storia dello spettacolo leggero italiano.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)