Ancora negli anni ’60 i giochi dei ragazzi erano semplici. Con un po’ di creatività si inventavano divertimenti dal nulla. Pur di passare i pomeriggi di sole in allegria e sana competizione.
Le Stacce
È il caso del gioco delle stacce, che ha origini nel sud Italia e che poi negli anni ’60 è diventato gioco nazionale, con varie diverse denominazioni.
La ricerca delle pietre della domenica
Il pomeriggio della domenica si andava alla ricerca lungo gli alvei fluviali di pietre piatte della dimensione di poco inferiore del palmo della mano.
Gelosie e vittorie
Ogni giocatore cercava la propria pietra che custodiva gelosamente; soprattutto se protagonista di diverse vittorie.
Da due a 6 competitor
Il gioco che si svolgeva tra due, quattro, massimo sei competitori cominciava tirando a sorte. Una pietra più piccola che aveva la stessa funzione del pallino del gioco delle bocce veniva lanciata dal primo giocatore e poi, i sequenza tutti i pretendenti lanciavano le loro stacce il più vicino possibile al punto.
15 punti
Vinceva la partita chi totalizzava per primo 15 punti.
Simile ma non uguale alle bocce
Il gioco delle stacce era simile a quello delle bocce, perlopiù all’epoca praticato dagli adulti, ma presentava enormi vantaggi, in quanto praticabile su diverse superfici.
Campioni di paese
Non solo: a partire dalla scelta della staccia vincente e fino all’affinamento di particolari tecniche di lancio, lasciava più spazio alla creatività e alla fortuna del giocatore. Che in paese diventava una sorta di imbattibile campione.
Location
Prevalentemente si giocava per strada e le tecniche per conquistare il punto erano variegate. Al giocatore che si avvicinava di più al punto nascosto, inoltre, poteva essere unanimemente attribuito un punto doppio.
Le qualità
Velocità, traiettoria, intuito, destrezza, abilità manuale e fortuna generavano veri e propri campioni di paese che venivano persino portati in trasferta nei comuni limitrofi con tanto di supporter al seguito.
Lavre, dischetti, piastre gioco mare, piattelli
Progressivamente, lungo gli anni 60 e 70 il gioco delle stacce compare in tutt’Italia con diverse denominazioni nell’ambito delle bocce piatte, declinate in: lavre, dischetti, piastre gioco mare, piattelli.
I piattelli della Pirelli
Il gioco prese il sopravvento, tanto che i piattelli furono prodotti persino dalla Pirelli e veniva giocato un po’ ovunque: su superfici asfaltate, sabbiose o erbose.
Composizione
Il set di gioco era composto da 8 grandi dischi in gomma (4 blu e 4 rossi) 2 più piccoli dischi di colore diverso per il punto (uno era di riserva). Nella formulazione finale il gioco avrà almeno 4 giri per decretare il vincitore.
In gomma
Versione in gomma sono state poi anche realizzate per le gare e campionati in confezioni da circa 700 grammi. (G.F. per 70-80.it)