Il ricordo delle estati degli anni 70 e 80 è inscindibile dalle immagini dei gelati sui pannelli espositori dei chioschi e dei bar. Di fronte ad essi ogni bambino si fermava per decidere che fine avrebbe fatto quel giorno la sua paghetta.
Desaparecidos
Si tratta per lo più di gelati ora scomparsi e di sapori ormai relegati nei cassetti della memoria… ma è davvero così?
I marchi dei gelati anni 70-80
Se ricordando i prodotti di quegli anni vi sembra di confondere un po’ le marche dei vari gelati, tranquilli, la colpa non è della vostra memoria ma del cambiamento di nome di una delle principali aziende di allora.
Da Toseroni ad Algida passando per Eldorado
La Toseroni alla fine degli anni ’60 divenne dapprima Eldorado e fu in seguito assorbita da Algida, o meglio dal gruppo Unilever di cui anche Algida fa parte. È capitato quindi che gli stessi gelati siano stati proposti negli anni con un marchio diverso.
Eldorado, gelati per bambini
La Eldorado si sbizzarriva nel proporre gelati dalle forme e dai colori fantasiosi, che proprio per questo sono restati impressi nella nostra memoria e sul nostro palato (in tutti i sensi, come vedremo).
Pepito, Zio Tom, Cucciolone e Calippo
Il target della Eldorado era quello dei bambini più piccoli, a partire dalle faccine di Pepito e Zio Tom dei primi anni ’70 fino ai fumetti del biscotto Cucciolone e al Calippo, gelati presenti ancora ai giorni nostri nel catalogo Algida.
Il mitico Piedone rosa
Uno dei più celebri gelati degli anni 70 e 80 è stato l’improbabile Piedone. Fatto di crema al gusto di fragola, la sua forma di piede invitava a mangiarlo cominciando dalle dita.
Jacovitti
Ne furono proposte in seguito diverse versioni: con un lato ricoperto di cioccolato o variegato all’amarena con l’alluce ricoperto. Vantava strisce pubblicitarie di Jacovitti (1923-1997), che disegnò in quegli anni l’intera campagna per Eldorado.
La filiazione del Piedone
Figli di Piedone furono la Pantera rosa con i chewing-gum al posto degli occhi e il Dottor Strabik, con il bastoncino a fionda (che poteva sempre servire per lanciare i medesimi se non si sapeva dove metterli).
Dalek, al colorante blu
Un altro gelato oggi scomparso era il ghiacciolo Dalek. Faceva parte della categoria dei Gelosuccosi, i “freddi dal cuore morbido”, assieme al Fiordifragola, al Lemonissimo e al Magic Cola (i primi due ancora in produzione).
Doctor Who
Al gusto di mirtillo e lampone derivava il suo nome da quello degli extraterrestri della serie Doctor Who. Che fosse per l’aspetto alieno che si acquistava dopo averlo mangiato? La lingua restava infatti blu per ore!
Blob, gelatevolissimevolmente
Come dimenticare poi il cono Blob, una sfera al gusto di caramello ricoperta da cioccolato e granella di nocciole? Fabrizio Frizzi (1958-2018) invece probabilmente ce l’eravamo dimenticato, quando ancora giovane e pressoché sconosciuto recitò nello spot pubblicitario il cui jingle ripeteva “Blob ci provo gusto”.
Antonella Ruggiero, Solo tu…
“Estate 1979” recitava la pubblicità presente allora sulle riviste e sui giornaletti, tra cui Topolino: i Matia Bazar, che l’anno prima avevano vinto il Festival di Sanremo, promuovevano a tutto microfono la coppa Paciugo, la proposta di gelato più variegata che sia mai esistita.
Una coppa di Pandora
C’era dentro di tutto, gelato alla nocciola e vaniglia con sciroppo di fragola, granella di amaretti, e persino una ciambellina con crema al cacao.
Coppe e coppette
Sempre nell’ambito delle coppette, accanto alla tristissima Coppa dei campioni, costituita da poche palettate di gelato vaniglia e cacao (che si chiamasse così per una sorta di contrappasso?), c’erano le più golose Coppa Rica all’amarena e al cioccolato, decorate da canditi e granella.
Un altro classicone…
La Coppa del Nonno al caffè presentata nella tazzina in plastica marrone è prodotta ancora oggi, anche se molto addolcita rispetto ai decenni precedenti. Ad essa si è aggiunta dal 2004 la variante al cappuccino, che contiene anche gelato al latte.
Liuk, si mangiava tutto!
Il gelato Liuk era un sorbetto al limone ma aveva la particolarità di avere al posto dello stecco un bastoncino di liquirizia. Zero waste ante litteram.
Biscotti e biscottoni
La serie dei gelati con biscotto vanta dei classici che sono ancora in commercio, come Cucciolone, dal gelato a tre gusti (zabaione, vaniglia e cacao) e le vignette disegnate sul biscotto. Negli anni sono cambiati i personaggi dei fumetti, ma le battute sono rimaste mediamente spiritose… Ammettetelo, anche voi cominciavate dallo zabaione per lasciarvi i gusti migliori alla fine!
Cremino, il primo gelato d’Italia
Il classico gelato alla vaniglia ricoperto al cioccolato, il Cremino, fu il primo gelato commercializzato da Algida nel 1946. Non sappiamo quale fosse la sua consistenza nell’immediato dopoguerra ma negli anni 70-80 aveva lo strato di cioccolato talmente sottile che al primo morso si spezzava in tanti piccoli frammenti che alla fine scivolavano inesorabilmente a terra.
Cuore di panna
Il Cornetto è rimasto una costante lungo i decenni, ma è anche quello che ha subito il cambiamento più importante. Nato come grande cono alla vaniglia ricoperto da uno spesso strato di granella di nocciole e circondato da vero cioccolato al latte croccante, si è mano a mano trasformato, perdendo quasi tutta la granella, il cuore morbido di sciroppo al cacao, e soprattutto diventando molto più piccolo!
Gran Rico ed altre… “novità”
Celebri le versioni del cornetto Gran Rico con una varietà al whisky, contenente uvetta e crema al gusto di liquore. La bizzarra scelta di un gusto così poco adatto ai bambini pere vantasse numerosi fan, tanto che nel 2020 la Algida ha reintrodotto il cono al whisky nel catalogo. Apparentemente però questo revival ha avuto vita breve.
Revival dei gelati anni 70 e 80
Anche il ghiacciolo Arcobaleno è stato di recente reintrodotto nel catalogo Algida. A volte tornano, ma non si sa se per restare.
Piedone torna sui suoi passi
È successo anche al mitico Piedone, riproposto nel 2015, come si evince da questa pagina archiviata dalla wayback machine e dalle considerazioni di alcuni articoli sui gelati commercializzati in quell’anno. Sempre in quel periodo fu creata per l’occasione anche una spiritosa pagina Facebook. Nonostante ciò del Piedone se ne sono perse presto di nuovo le… tracce!
Nostalgia canaglia
Se ne deduce che certe nostalgie del palato sono tali proprio perché i sapori in questione restano nella sfera dei ricordi e che alla fine hanno il loro fascino maggiore proprio nel fatto che non li abbiamo più. (A.F per 70-80.it)