Con l’avvento dell’elettronica che ha semplificato l’uso dell’automobile, abbiamo un po’ dimenticato gli accessori per auto tipici dei veicoli d’annata. Quelli di quando eravamo piccoli o comunque giovanissimi e che in più di un’occasione facevano impazzire noi e i nostri genitori.
L’autoradio a cassette
Fra gli accessori per auto più amati c’era, naturalmente, l’autoradio a cassette.
Tale apparato fece la sua comparsa sul mercato italiano agli inizi degli anni ’70 coi primi modelli Stereo 7 (o musicassette) costruiti dalla Philips destinati a prendere il posto dei meno pratici Stereo 8.
Quando il nastro si arrotolava alle testine
Le cassette in auto venivano poggiate ovunque: dal vano portaoggetti del cruscotto a quello degli sportelli; spesso il nastro s’inceppava e arrotolava alle testine dell’apparecchio divenendo inservibile.
La levetta dello starter
Quella che comunemente era chiamata aria, era l’arricchitore che modificava la miscela aria/benzina per consentire al motore di partire dopo diverse ore d’inattività o a temperature basse.
Ingolfamento
Essendo gestita manualmente, bisognava essere capaci di non provocare un sovraccarico di benzina, che comportava l’ingolfamento del motore.
I fari a scomparsa
Nella lista di accessori per auto, non potevano mancare i fari a scomparsa, considerati la soluzione ideale per migliorare le prestazioni aerodinamiche. Le recenti normative per la sicurezza dei pedoni ne hanno decretato la fine.
Le targhette con scritto sii prudente
Un vero classico degli accessori per auto dal dopoguerra in poi, erano le targhette dotate di calamita o incollate al cruscotto, con la scritta non correre, sii prudente e similari, corredate dalle foto formato tessera dei propri familiari. In seguito, sono divenute oggetti da collezione.
Il tettuccio apribile
L’avvento dei condizionatori per auto ha segnato, se non la completa estinzione, quantomeno la forte riduzione di questo utile accessorio.
Comandi
Era comandato manualmente a eccezione dei modelli più lussuosi che lo avevano elettrico e prevedeva l’uso di maniglie, pistoni e perni che ne permettevano anche la totale asportazione.
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I problemi sorgevano quando bisognava ricollocarlo. Lì le arrabbiature si sprecavano.
Le altre personalizzazioni
Infine, meritevoli di nota anche i coprisedili in vimini, il cane che muoveva la testa da mettere sulla cappelliera, i cuscini all’uncinetto e i vari tipi di volanti/pomelli cambio (a cui abbiamo dedicato un articolo a parte). (E.M per 70-80.it)