Anni 70. La pagina degli spettacoli del Corriere solletica istinti pruriginosi con gli annunci dei film scollacciati. Con effetti oggi esilaranti.

locandine

Negli anni ’70 la pagina degli spettacoli del Corriere della Sera utilizzava gustose locandine per invitare ad approfondire le  problematiche sociali dell’epoca tramite la visione di importanti film. Che spesso ruotavano attorno al sesso. 

La pagina degli spettacoli 

Una delle pagine del Corriere della Sera più utile per noi adolescenti degli anni 70 era quella degli spettacoli. La cultura, si sa, oltre che leggendo libri, si acquisisce frequentando teatri e cinema.

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Il dilemma della scelta

Nella città di Milano si contavano centinaia di sale, con un’offerta che spaziava da Stanley Kubrick (1928-1999) a Michelangelo Antonioni (1912-2007), da Luchino Visconti (1906-1976) a Federico Fellini (1920-1993). Come scegliere il titolo giusto? 

Locandine in bianco e nero

Per orientarsi tra i vari titoli un’ottima risorsa erano appunto le indicazioni del principale quotidiano d’Italia. Il Corriere presentava i suoi suggerimenti in formato grafico, tramite locandine in bianco e nero che riuscivano, con un disegno, una fotografia o un rapido sunto a darci un’idea dell’opera. 

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1968-1978

Andiamo dunque a rivedere alcune di queste locandine, corrispondenti al periodo 1968-1978.

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1968 – I segreti di Parigi 

Nel 1968 la proposta era “Paris Secret”, i segreti di Parigi. Per qualche strano motivo il film era stato censurato all’uscita (1965), ma, finalmente, a luglio 1968, era entrato in programmazione al Mignon di Galleria del Corso a Milano.

La Tour Eiffel sul di dietro

La pellicola, a episodi, presentava buongustai intenti a mangiare pipistrelli, un tizio che aveva un feticcio per essere ricoperto di api e una ragazza che si era tatuata la Torre Eiffel sul di dietro per poter vendere la pelle in un secondo momento.

L’ingiusta condizione delle spogliarelliste

Negli intervalli tra gli episodi veniva denunciata l’iniqua condizione sociale di prostitute, travestiti e spogliarelliste. 

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1969 – Jet Generation 

Siamo al 1969 e terrorizzati dall’idea di assistere all’orgasmo di un assassino optiamo per approfondire la Jet Generation. Il film negli USA vanta una stella sulla scala di gradimento (che arriva fino a 10). La storia narra le vicende della protagonista Carol, alla ricerca del fratello disperso.

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Il fotografo gatto

Soggiogata dal fascino perverso del responsabile della scomparsa, un fotografo, rinuncia a denunciarlo alla polizia e quando questo le chiede di sposarlo accetta con entusiasmo. Non accorgendosi, evidentemente, che si tratta di un gatto. 
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1970 – Problemi amorosi delle francesi 

Nel 1970 il quotidiano propone di approfondire i problemi relazionali delle ragazze francesi. In previsione di un viaggio studio a Parigi riteniamo necessaria la visione, giusto per non farci trovare impreparati quando sarà il momento.

Sesso? Meglio la partita

Apprendiamo così che i farfalloni francesi hanno l’abitudine di invitare nel loro appartamento le annoiate mogli altrui, ma altrettanto spesso perdono di focus preferendo la partita di calcio in TV. Noi, appassionati solo di tennis, prendiamo nota con piacere.

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1971 – Ma…. cosa? 

Nel 1971 Piero Ottone (1924-2017) ci propone di approfondire la psiche di Germaine, una ex prostituta che in Lei non fuma, lei non beve, ma…. stanca del suo turpe mestiere si mette a fare la domestica a ore, sognando una felice vita a Montecarlo.

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Ma…. come, un lieto fine?

Le locandine ci avevano fatto sperare il meglio, eppure il momento del “MA” non arriverà mai. Anzi, il film ha addirittura un lieto fine, cosa che comunque ci permette di lasciare la sala sentendoci p  buoni. 

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1975 – Giochi d’amore o squali tigre? 

Nel 1970 spopola in Italia il brano Je t’aime… moi non plus dell’affascinante Jane Birkin (1946-2023) con Serge Gainsbourg (1928-1991). Ascoltandoli sospettiamo che la nostra base culturale (merito del film Le Francesi si confessano) abbia lasciato in noi alcune importanti lacune.

Lezioni che finiscono in modo prevedibile e ménage à trois

Segnatamente, nulla sappiamo di ciò che viene narrato nel film: amore platonico con campioni di nuoto e meno platonico con i barcaioli; come gestire una lezione privata d’inglese che finisca nel “modo prevedibile”; e non parliamo del rapporto a tre, totalmente sconosciuto.

E dove se no?

Il Corriere viene in soccorso, proponendo Giochi d’amore alla Francese, film giustamente ambientato a Londra. 

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Cinque milioni di lire 

Il quotidiano però ci vuole mettere alla prova. In via Durini, solo 1,5 km dal Diana, abbiamo la possibilità di guadagnare addirittura 5 milioni di lire (per i nostri lettori più giovani: 2.582,284 euro) se solo siamo in grado di provare che i feroci squali tigre del film Tra Squali Tigre e Desperados non sono veri squali.

La cultura innanzitutto

Ma noi intellettuali non siamo interessati al denaro e optiamo senza indugio per gli approfondimenti francesi.

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1975 – Natale 

È Natale. Come da tradizione, prima di partire per Cortina si deve passare la serata del 25 dicembre al cinema. 
Le sale di Milano sono invase da AristogattiLibri della giungla e perfino repliche di Bongo e i tre avventurieri.

Un dissequestro provvidenziale

Niente paura: per celebrare degnamente la nascita del Signore la magistratura dissequestra Emanuelle Nera, dove assisteremo alla più lunga carezza erotica mai apparsa sullo schermo.
In quale delle due sale vederlo? Ça va sans dire, all’Eden. 

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1978: L’insegnante viene a casa  

Ed eccoci al 1978. Finalmente a Parigi, possiamo usare tutto il nostro savoirêtre acquisito con i lungometraggi d’autore visti nel decennio che volge al termine.

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Una certa Edwige Fenech

Ma la nostalgia di casa è forte, e dall’Italia ci spiegano che in un film con tal Edwige Fenech (1948) viene evidenziato come alcune professoresse vengano direttamente a casa. 

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Il cinema delle Orsoline

Impossibile non recarsi allo Studio delle Orsoline, che programma il lungometraggio nella versione francese. La delusione è forte quando veniamo a scoprire che la professoressa è in realtà una “professoressa” e in quanto a venire… probabilmente lost in translation, noi proprio non ce ne siamo accorti.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B per 70-80.it) 

 


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