E’ un fatto criminoso che risale a due anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, eppure tenne banco per oltre 30 anni, periodicamente emergendo sui giornali, in radio e tv.
Parliamo dell’omicidio di Elvira Orlandini (1925-1947), conosciuto come l’omicidio del Corpus Domini, avvenuto il 5 giugno 1947 a Toiano, in provincia di Pisa.
Interesse mediatico
Un delitto rimasto irrisolto che ha suscitato grande interesse dell’opinione pubblica italiana nel secondo dopoguerra trascinandosi fino ai giorni nostri.
L’omicidio del Corpus Domini
Elvira, una ragazza di 22 anni di origini contadine, lavorava come domestica per la ricca famiglia svizzera dei Salt. Il suo cadavere fu scoperto durante la processione del Corpus Domini nel vicino bosco delle Purghe.
L’autopsia
L’autopsia rivelò che Elvira morì per un taglio alla gola seguito da altre coltellate post-mortem, e il corpo fu poi trascinato lungo un vecchio canale nel bosco.
L’indiziato
Il processo contro l’unico indiziato, il fidanzato Ugo Ancillotti (1922-2013), attirò l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica, con duemila persone presenti al tribunale.
Ancillotti
Ancillotti, veterano di guerra e fidanzato di Elvira, fu arrestato nonostante l’opposizione dei compaesani.
L’uomo sposato
Durante le indagini, emersero diverse ipotesi, tra cui la paura di Elvira di essere incinta e il coinvolgimento di un uomo sposato. Tuttavia, l’alibi di quest’ultimo fu confermato.
Gli indizi
Il maresciallo dei Carabinieri arrestò Ancillotti basandosi su presunte circostanze sospette, come la presenza sul luogo del delitto senza indicazioni e macchie di sangue sui pantaloni.
Colpevolisti ed innocentisti
Nel processo, che iniziò nel 1949 a Pisa e successivamente fu trasferito a Firenze a causa dei disordini tra colpevolisti e innocentisti, emersero prove inconsistenti.
Gli errori
Le impronte di scarpe vicino al luogo del delitto non corrispondevano a quelle di Ancillotti, le macchie ematiche erano piccole e incompatibili con un omicidio così violento. Inoltre, i due fidanzati avevano lo stesso gruppo sanguigno.
L’assoluzione
Il processo si concluse nel 1950 con l’assoluzione di Ancillotti per insufficienza di prove, confermata in appello.
Cold case
Il caso rimase irrisolto, e Ancillotti visse a Toiano fino alla sua morte nel marzo 2013, sempre proclamandosi innocente.
La lapide
La vittima, Elvira Orlandini, fu commemorata con una foto su una lapide nel luogo del ritrovamento del corpo, ma il mistero dell’omicidio del Corpus Domini rimane senza una soluzione definitiva.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)