Il 15 ottobre 1970 muore nel manicomio di Pozzuoli, all’età di 77 anni Leonarda Cianciulli. Una suora del carcere la ricorda in questo modo: «Malgrado gli scarsi mezzi di cui disponevamo preparava dolci gustosissimi, che però nessuna detenuta mai si azzardava a mangiare”.
Non stupisce, visto che Leonarda Cianciulli (1894-1970) era già passata alla storia (criminale) come la “Saponificatrice di Correggio” (località in provincia di Reggio Emilia).
Leonarda Cianciulli, la serial killer
Quella che sarebbe stata una delle più famose serial killer italiana del XX secolo legò la sua storia ad una serie di omicidi commessi tra il 1939 e il 1940.
Le ossessioni
Leonarda era una donna superstiziosa e ossessionata dalla lettura di tarocchi.
La follia protettiva
Aveva tre figli e, per proteggerli, credeva fermamente nella necessità di sacrifici umani.
La maledizione
La Cianciulli raccontava di essere stata maledetta dalla madre, che era contraria al marito che la figlia aveva scelto, alla vigilia delle nozze (“ti auguro di avere una vita piena di sofferenze”, pare le avesse detto) e d’aver perciò troncato ogni rapporto con lei.
Personalità compromessa
Un’esperienza che, secondo gli psichiatri che l’avrebbero avuta in cura successivamente, avrebbe segnato profondamente la sua personalità.
13 gravidanze tragiche
E ciò tanto più che le sue prime 13 gravidanze finirono con tre aborti spontanei e dieci neonati morti nella culla.
La profezia
D’altra parte, la Cianciulli scrisse in un memoriale che, anni prima, una zingara le aveva fatto una terribile profezia: «Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi».
L’esoterismo
«Non potevo sopportare la perdita di un altro figlio. Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astrologia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli», scrisse la Cianciulli.
La prima vittima
La sua prima vittima fu una donna che aveva promesso a sua figlia un lavoro a Salerno. Leonarda la uccise, fece a pezzi il corpo e lo saponificò usando una miscela corrosiva, nella speranza di eliminare ogni traccia.
Donne
Successivamente, la Cianciulli commise altri omicidi, tutte donne che cercava di accoppiare con suoi figli o che riteneva potessero costituire una minaccia.
Il modus operandi
Ogni volta, seguiva il medesimo modus operandi, saponificando i corpi per disfarsene.
La scoperta
La sua serie di omicidi ebbe fine quando un’indagine della polizia portò a scoprire i suoi crimini.
L’arresto e la condanna
Nel 1946, Leonarda fu arrestata, processata e condannata a 30 anni di carcere e 3 anni di reclusione in un manicomio criminale.
Caso estremo di delinquenza seriale
Leonarda Cianciulli rimane un caso estremo di delinquenza seriale in Italia, che riempì le pagine dei giornali anche dopo la sua morte, caratterizzato dalla sua convinzione distorta nella necessità di sacrifici umani per proteggere la sua famiglia.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)