Marco Bonafini, nel suo libro La baia è morta, ma gli angeli volano ancora, ripercorre le piazze delle grandi compagnie, delle megadiscoteche, delle feste degli anni ’80.
Da ascoltare, oltre che da leggere
Lo fa con un testo musicale (come scrive lui: “Da ascoltare, oltre che da leggere“) – nel senso che ogni situazione è affiancata da una citazione musicale che la contestualizza stimolando i ricordi – di agevole lettura e di grande capacità evocativa.
Fricchettoni e paninari
Bonafini (classe 1963) parla compiutamente di gruppi sociali di cui spesso ci occupiamo su queste pagine, come fricchettoni, paninari, punk, metallari e rockettari.
Da ascoltare, oltre che da leggere
Al solito posto
L’autore veneto, oggi software developer, ci ricorda quando i suoi ed i nostri fine settimana erano costellati di incontri “al solito posto“, dove ci si andava in Ciao, Vespa, Cagiva, Due Cavalli, Dyane, Renault 4.
Colori
Consessi che erano sempre un tripudio di colori, con quel particolare modo di vestire, vaporoso e sempre esagerato, dalle spalle potenziate agli stivaletti col tacco.
Baiosi
Ma, soprattutto, Bonafini ci parla dei Baiosi, cui sono dedicate molte delle 300 pagine del libro, ricco anche di illustrazioni inedite. I Baiosi erano i frequentatori della Baia degli angeli, mitica discoteca aperta nel 1975 a Gabicce Mare, in Romagna, poi rinominata Baia Imperiale.
Effetto bagnato, anzi, bagnato proprio
“L’effetto bagnato che si ottiene sui capelli applicando del gel, un baioso lo otteneva portandosi in macchina un secchio d’acqua e, una volta a destinazione, intingeva le mani passandosele sul capo”, è uno degli aneddoti citati a riguardo dei baiosi da Marco Bonafini nel suo testo, tratto da una storia vera.
La baia è morta, ma gli angeli volano ancora
Richiedibile in qualsiasi libreria e su tutti gli store online, La baia è morta, ma gli angeli volano ancora, è in vendita ad euro 18,00. (M.L. per 70-80.it)